Sofferta e preziosissima vittoria delle aquile che espugnano il Viviani con il minimo scarto. Martinelli salva sulla linea a tempo scaduto.
FORMAZIONI
Monopoli3-5-2: Nocchi, DeSantis Fornasier Bizzotto, ViterittiDerisioHamlili Bussagli Pinto, Simeri Montini. All. Laterza
Catanzaro 3-5-2: Fulignati,Scognamillo Brighenti Martinelli, Tentardini SounasGhion Verna Vandeputte, Cianci Curcio. All. Vivarini.
UNA VITTORIA SOFFERTA
Vivarini decide di schierare Cianci e Curcio dal primo minuto, i due attaccanti giallorossi si prodigano per quanto è nelle loro possibilità ma il Monopoli di mister LaTerza si è disposto a specchio. L’atteggiamento guardingo e l’assetto difensivo consentono ai padroni di casa di restare in partita vanificando molte delle velleità offensive degli avversari.
Non è una bella partita. I biancoverdi concedono il possesso palla e la costruzione dal basso senza esercitare nessuna dispendiosa fase di pressing, ma al contrario aggrediscono gli avversari sul secondo o terzo passaggio dalla linea difensiva costringendo il ricevitore a tornare indietro e trovare altre soluzioni.
In realtà di soluzioni non ce ne sono, o per meglio dire, non se ne vedono. Con l’avversario che morde le caviglie non c’è spazio per indugiare, bisogna giocare di prima, far viaggiare la sfera più velocemente possibile e ovviamente è necessaria anche una certa precisione nei passaggi.
Il Catanzaro non ha lo smalto delle prime partite di campionato e in più c’è da dire che l’avversario ha una certa caratura. E allora bisogna cucire gioco con pazienza, seguendo i dettami di Vivarini che invita i suoi ad accelerare la manovra anziché cercare sempre di allargare il gioco.
Si tratta della classica partita a scacchi, con la marcatura a uomo e il presidio della zona. Ti concedo il passaggio verticale ma dopo sarai costretto a scaricare all’indietro. L’uno due nello stretto non si vede perché i ranghi sono serrati e la spigolosità dei contrasti impedisce la fluidità degli scambi.
Ne fanno le spese ovviamente Ghion, Curcio, Vandeputte e in misura minore Tentardini. Con le squadre schierate a specchio e una linea mediana affollata anche le giocate sugli esterni piuttosto che i cambi di gioco aggiungono poco o nulla alla manovra dei giallorossi, che non riescono a far breccia fra le due linee di difese molto serrate disposte dal Monopoli.
Sounas è il più in palla dei giallorossi,certamente il faro della manovra offensiva, inizia facendo tanto gioco di squadra e mettendosi al servizio dei compagni. Anche per il greco sarà una partita molto sofferta, ma a differenza di altri sarà proprio Sounas a emergere sulla distanza.Da incorniciare il gesto tecnico del fantasista giallorosso che al 27esimo entra in area, semina due avversari e cerca l’assist vincente sul quale però Cianci e Curcio non ci arrivano per un soffio.
Il Monopoli dal canto suo fa molto poco per impensierire gli ospiti. Bussaglia offre un preziosissimo contributo in termini di interdizione, intercetto e verticalizzazione. Pinto in appena un paio di circostanze abbandonerà la marcatura su Vandeputteper lanciarsi in avanti. Dai suoi piedi nasceranno le uniche due occasioni per il Monopoli con Hamilili e Bizzotto bravi a colpire di testa, meno fortunati nell’indirizzare la sfera verso la porta.
L’ex DeRisio si conferma giocatore di sostanza, poco incisiva la prestazione di Montini, da rivedere quella di DeSantis che soffre le incursioni di Tentardini.
Con il trascorrere dei minuti appare sempre più evidente che serva una giocata individuale per rompere l’equilibrio. Ci pensa Jari Vandeputte a una manciata di minuti dal termine della prima frazione di gioco. L’azione è travolgente, rapidissima. Da Martinelli a Sounas e infine a Vandeputte, che si lascia Pinto alle spalle, si accentra, carica il sinistro e decide di provarci nonostante abbia lo specchio della porta coperto da Hamlili.
È il gol partita, quello che vale i tre punti. Punti pesantissimi che il Catanzaro conquista anche grazie allo splendido intervento di Martinelli che a tempo praticamente scaduto salva sulla linea un tiro a botta sicura di Fella. Sarebbe stata una beffa subire il pari nell’ultimissimo abbozzo di arrembaggio tentato dai padroni di casa, ma il capitano era li… quasi a ricordare che si vince anche soffrendo.
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