Nel calcio, nello sport, nella vita bisogna saper perdere. Ma ben più difficile è saper vincere, specie perchè i vincitori “rischiano”di lasciarsi andare, mostrare presunzione che può sfociare in arroganza. Il Catanzaro, questo Catanzaro, ha dimostrato anche questo: di saper vincere. E non solo sul campo, con numeri straordinari e immensa qualità di gioco ma tutto intorno.
Il Catanzaro, questo Catanzaro ha vinto perchè ha dimostrato classe ed eleganza, umiltà e tranquillità. Anche questa volta, avrebbe potuto attaccarsi a una disparità rispetto all’andata per assenza di tifosi, e invece no: rispetto delle regole e attenzione a chi soffre (vedi la maglia che andrà all’asta). E in altre occasioni, mai una parola fuori posto, mai una polemica, mai un alibi. Sarà perchè la calma è la virtù dei forti e il Catanzaro ha sempre saputo di essere la più forte, ma anche i rari momenti di difficoltà non ha mai ceduto a provocazioni – alcune anche se rare ma provenienti dall’interno -. E’ andato avanti per la sua strada senza pensare agli altri, la cui unica arma stava nel tentativo di destabilizzazione dell’ambiente.
Per questo oggi vincere è più bello, perchè lo si fa dimostrando di essere i più forti, ma senza necessariamente mostrare i muscoli. Per questo oggi vincere è più bello, perchè lo si fa con l’eleganza degli undici in campo e la classe di una tifoseria che non si ribella a un provvedimento iniquo ma reagisce unendosi ancora di più.
Non prendete per matto chi scrive, ma vincere 0-3 davanti a i nostri duemila tifosi allo “Scida”, non sarebbe stato così bello come pareggiare (anche perchè il pareggio equivale a una vittoria) e poi vedere la squadra esultare sotto la curva vuota. Una lezione di eleganza. In casa loro. Potremmo dire che, psicologicamente, li abbiamo ammazzati. Una vittoria netta dei giallorossi gli avrebbe fatto credere che non c’era nulla da fare, gli avrebbe trovato un alibi. Un pari, per di più dopo che erano andati in vantaggio, li annichilisce, li annienta, li stordisce. E il tutto senza tifosi delle Aquile, che equivale quasi a giocare uno in meno.
Eppure qualche tifoso del Catanzaro c’era e questo, dopo aver fatto di tutto affinchè non ci fossero, è un altro elemento di superiorità. Battere con intelligenza provvedimenti stolti, gestire con arguzia il vantaggio in classifica. Vincere fuori dal campo festeggiando sulle loro strade. Crediamo davvero che, così è più bello…
Con i nostri tifosi avremmo vinto e francamente avrei preferito comunque B..ye B…ye Scrotone speriamo di non vederci più avete un tifo da serie C e state bene lì
gli spalti dello scida erano come durante la pandemia veramente penosi siamo di unaltro pianeta volate aquile forza Catanzaro
Da buon calabrese non mi aspettavo mai di vedere un tifo così incivile dai tifosi del crotone, avevano tutto lo stadio per loro, potevano dimostrare al mondo intero la loro civiltà, invece hanno dimostrato quello che sono, forse bisogna dicordargli continuamente che la prima partita è la prima squadra di serie A l’hanno vista al CERAVOLO. 2ooo€ di multa troppo poco. Li avrei fatto giocare fuori crotone per il resto del campionato.spiace per i signori CROTONESI EDUCATI.
Quindi non ribellarsi ad un provvedimento iniquo sarebbe una virtù? Perché stravolgete la realtà quando non ce n’è nemmeno bisogno? Quindi potrebbero farvi qualsiasi cosa, a questo punto, e voi state zitti e buoni? Chi ve l’ha insegnato, forse i malfattori in questi anni incredibili e ancora non avete compreso? In realtà non serviva neanche “ribellarsi”, bastava dirlo. Sì, è di certo iniquo, bastava dirlo. Ma che vada bene così proprio no. Siete sicuri che avreste scritto la stessa cosa se avessimo perso? Un’azione ingiusta e sbagliata rimane tale, non è che il fatto cambi sol perché una squadra vince o pareggia.