In sala stampa il centrocampista giallorosso Simone Pontisso ha commentato il successo interno per 4-0 contro la Fidelis Andria.
Sul match di oggi: “Sono contento della vittoria squadra e mi è mancato solo il goal. Giocare molto piace a tutti ma io sono a disposizione della squadra. Ho preso con l’atteggiamento giusto il fatto di giocare di meno. Lavorare sempre di più e farlo bene, fanno parte del calcio cose del genere“
Sul match del Crotone impegnato nel posticipo ad Avellino: “Forse la guarderò la gara del Crotone ma dipende solo da noi. Andare liberi in campo e pensare a fare le nostre cose”
Sull’ambiente: ” Di questa squadra mi ha colpito tutto, società, tifosi e stadio sempre pieno”.
Bravo Pontisso sei un calciatore completo , hai ragione oramai il campionato dipende solo da noi , sono rimaste dodici partite e con la forza di voi calciatori il traguardo e vicino, continuate così e noi tifosi saremo il dodicesimo uomo in campo sia in casa che in trasferta.
Nulla da dire, abbiamo dei veri professionisti nella rosa, chi gioca più, chi meno.
Proprio su quelli che giocano meno vorrei dedicare un pensiero positivo, sempre pronti quando chiamati in causa, nessun muso lungo x chi gioca meno, entusiasmo a prescindere dal minutaggio giocato. Grazie.
Restiamo concentrati, son d’accordo con Vivarini, momento cruciale del campionato, mai abbassare la guardia.
Avremo partite toste, contro avversari difficili, credo che sul percorso intrapreso fin qui che ci ha portato a prestazioni e risultati notevoli, bisogna continuare con il solito spirito, approccio, metodo…non aggiungo altro se non … NOI SIAMO IL CATANZARO!!
Non so cosa accadrà nel prossimo futuro ma, se devo basarmi sulle tue considerazioni, non posso non pensare al gruppo meraviglioso di cui Tu, insieme a tutti gli altri, siete gli attori principali, senza prime donne o persone più importanti degli altri. Ciò che ci state regalando in questi mesi non sono solo i successi, ineguagliabili, bensì una sfrenata e rinnovata passione che non conosce limiti e, come amiamo definirla con alcuni amici, ” na malatia” che pervade i nostri sensi fino a farci diventare, anche oltre i 60 anni, bambini “sfrenati”. Grazie per tutto questo e forza Aquile.