27 Marzo 2023

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Messina – Catanzaro 1-1 le pagelle. Mezzo passo falso delle Aquile su un terreno di gioco indecente. Verna primo goal in stagione.

scritto il: lunedì, 30 Gennaio 2023 - 09:00

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Fulignati 6,5 – Incolpevole sulla marcatura subita, intorno all’ora di gioco, risponde da campione, qualche minuto dopo, su una conclusione dell’ex Curiale. Sereno nell’ordinaria amministrazione. Reattivo.

Martinelli 6,5 – Contiene abbastanza bene gli avversari nella porzione di terreno a lui assegnata. Presente in fase di costruzione, pur difettando in qualche passaggio, e anche in quella offensiva: un suo tentativo dalla distanza, nel primo tempo, impegna l’estremo di casa, mentre un altro, sugli sviluppi di un corner, termina alto. Pugnace.

Brighenti 6,5 – Forse meno cattivo, rispetto al solito, nel lavoro di anticipo sugli attaccanti opposti, dimostra comunque impegno e concentrazione. Attento.

Scognamillo 6,5 – Valido nei compiti difensivi, è spesso e volentieri uomo in più nella metà campo biancoscudata, anche allo scopo di svincolare Jari Vandeputte dalla doppia marcatura su di lui predisposta. Nella prima frazione, un suo colpo di testa, su traversone dalla bandierina, è purtroppo debole, e quindi facile preda del portiere della formazione peloritana. Efficace.

Šitum 6,25 – Disputa un buon primo tempo, durante il quale si esibisce in qualche iniziativa, oppure in alcuni tentativi di collaborazione con Brignola, cui il ragazzo croato concede di frequente il settore più esterno del terreno di gioco. Meno positiva la prova nei primi venti minuti della ripresa, nei quali è coinvolto nel blackout quasi generale della squadra. Ridotto.

Brignola 6 – Giunto sui Tre Colli da pochissimi giorni e immediatamente gettato nella mischia, non può avere ancora una grandissima intesa con i compagni di squadra. Nessun dubbio, però, che il ragazzo possieda notevoli qualità tecniche, che manifesta in particolare con un cross per Vandeputte dal settore di destra, e che saranno certamente utili nell’ultimo terzo di campionato. Sembrano da affinare, invece, i movimenti da compiere nella fase di non possesso: difatti, l’ex Benevento e Cosenza non è del tutto esente da responsabilità nel goal subito. In rodaggio.

Ghion 6,25 – Pur penalizzato dalle condizioni, semplicemente oscene, del terreno di gioco, tecnicamente ne sbaglia poche, almeno nella prima frazione, riuscendo comunemente a distribuire la sfera con enorme precisione e straordinaria rapidità. Nella prima metà della ripresa, invece, sembra perdere lucidità e dinamismo, che riacquista, in parte, soltanto nel finale. Ondivago.

Verna 6,5 – Corre senza sosta, chiude numerose linee di passaggio e nei minuti di recupero del primo tempo sblocca il risultato di partenza, realizzando la prima rete in stagione con potente conclusione dalla distanza. Si potrebbe ritenere, quindi, che la gara del numero 8 sia stata grandiosa. E invece no, perché quanto accennato si limita proprio ai primi quarantacinque minuti. Dopo l’intervallo, e fino alla sostituzione, Luca appare spaesato sia in fase di possesso (ad esempio, si avventura in un dribbling senza alcun senso sulla trequarti difensiva) sia in quella opposta, in cui concede troppo margine di manovra ai centrocampisti avversari. Peccato… anche se resta la richiamata prodezza che gli vale un quarto di punto in più. Discontinuo.

Vandeputte 6,25 – Complice certamente il fondo del Franco Scoglio, è meno straripante e ispirato rispetto alle giornate di vena, ma sempre abbastanza propositivo e talvolta assai fastidioso per la difesa del Messina. Nella prima frazione, su invito di Brignola, costringe il portiere avversario a un non facile intervento. Nella seconda, non sempre efficace in fase di non possesso. Condizionato.

Iemmello 6 – Molto attivo nei primi quindici minuti di match, durante i quali prima costringe l’estremo opposto agli straordinari e poi coglie una traversa. Si spegne gradualmente nel seguito della frazione, pur partecipando ogni tanto all’azione d’attacco con i suoi movimenti a venire incontro al portatore. Svogliato dopo l’intervallo, è correttamente sostituito, anche forse con scelta tardiva. Ammonito per inutile fallo su un difensore del Messina, sarà squalificato, e quindi assente nella prossima sfida. Sporadico.

Biasci 6 – Mai pericoloso dalle parti del portiere avversario, si fa apprezzare, quanto meno, per l’agonismo. Generoso.

Pontisso (dal 68’) 6,5 – Rileva Verna, ed entra subito in partita. Sistematosi sul settore di centrosinistra, prova a creare spazi per Vandeputte, ma anche a proporre diversi palloni nel cuore dell’area avversaria, oltre a presentarsi personalmente al tiro dalla media distanza, ancorché senza fortuna. Industrioso.

Curcio (dal 68’) 6 – Avvicenda Brignola, e da trequartista, oppure da attaccante, cerca di lasciare la sua impronta sul match. Purtroppo, ad alcune buone giocate, fanno da contraltare due reti fallite, di cui almeno una clamorosa a pochi istanti dal triplice fischio. Sprecone.

Cianci (dal 68’) 6,25 – Sostituisce Iemmello, tentando di far valere la sua statura nelle palle che viaggiano per vie aeree. Non crea grattacapi al guardiano di casa, ma si rende prezioso in qualche sponda, che sfortunatamente non trova compagni pronti all’appuntamento. Adeguato.

Rolando (dall’81’) 6 – Gioca gli ultimi quindici minuti, recupero incluso, al posto di Mario Šitum, del quale rileva anche posizione ed incarichi. Ci mette impegno e grinta, ma non riesce ad incidere particolarmente. Disciplinato.

Vincenzo Vivarini 6,25 – Alla vigilia del match, era stato molto abile nel prevedere (e indicare) l’atteggiamento della formazione avversaria. In conseguenza, a preparare la partita stessa con il consueto scrupolo, oltre a scegliere di impiegare, al posto dello squalificato Sounas, l’ultimo arrivato Brignola. Come risultato, il Catanzaro domina per i primi quarantacinque minuti, chiudendoli meritatamente in vantaggio, nonostante il terreno di gioco, in condizioni indegne per un torneo professionistico, non ne favorisca i moduli, e sebbene l’intesa dello stesso Brignola con i compagni di squadra appaia, giocoforza, ancora da affinare. Dopo l’intervallo, però, sul vergognoso fondo del Franco Scoglio torna una squadra diversa da quella del primo tempo: il baricentro è troppo basso, c’è approssimazione a centrocampo ed eccessiva distanza fra i reparti, qualche elemento sembra uscito anzitempo dalla partita. L’errore del Mister, a quel punto, è non far presto ricorso alle sostituzioni, per cambiare l’inerzia: soltanto il punto del pareggio realizzato dai padroni di casa al 62’, ed un miracolo di Fulignati quattro minuti dopo, fanno convincere  il medesimo tecnico che è il caso di ricorrere ai calciatori che siedono in panchina. La scossa che ne discende consente alle Aquile di tornare padrone della sfida, e soltanto due o tre errori sotto porta non consentono di ottenere tre punti, che, di là del richiamato blackout, sarebbero stati meritati. Serva da lezione. In qualche circostanza, se si presentano difficoltà, intervenire in anticipo rispetto ai tempi consueti non è sbagliato. Ritardatario.

Foto: US Catanzaro 1929

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