Foto: Massimo Carlostella
Su un campo reso pesante dalla pioggia il Catanzaro regola la Gelbison con un rotondo 3-0, ma gli ospiti meritano comunque un plauso. Doppietta di Iemmello.
FORMAZIONI
Catanzaro 3-5-2: Fulignati,ScognamilloBrighenti Martinelli, VandeputteSounasGhion Verna Situm, Iemmello Curcio. All. Vivarini.
Gelbison3-5-2: D’agostino, Loreto Cargnelutti Gilli, Graziani Fornito Papa Uliano Nunziante, De Sena Kyeremateng. All. De Sanzo
VOLA COME UNA FARFALLA
..pungi come un’ape, il Catanzaro subisce un po’ l’aggressività degli ospiti ma la sblocca con Iemmello e quindi affonda nella ripresa regolando l’avversario con rotondo 3-0.
Del Gelbison si possono dire molte cose e noi lo faremo, ma non chiamatela matricola! L’undici di De Sanzo è disposto bene in campo, con una spiccata propensione per il gioco a zona e il pressing alto, raddoppi sul portatore e ripartenze tese a innescare il veloce Kyeremateng.
Insomma gli ingredienti ci sono tutti per assistere a un bel confronto e in effetti il Catanzaro accusa subito qualche difficoltà nella costruzione dal basso. La numerosità in mezzo al campo e la velocità di conquista della posizione consentono alla Gelbison di ben figurare, chiudendo gli spazi in difesa, recuperando numerosi palloni nella propria trequarti e infine intercettando qualche passaggio nella zona nevralgica del campo.
Se il Catanzaro del primo tempo non ha brillato come al solito bisogna dare atto al Gelbison di essere sceso in campo con un impianto di gioco ben strutturato. Il modulo è sempre il 3-5-2, dunque a specchio con quello del Catanzaro, ma con un play un po’ anomalo (il 14 Papa) che copre un range d’azione decisamente molto ampio dalla costruzione dal basso all’interdizione sul portatore.
Un ruolo decisamente molto diverso da quello di Sounas che prima del 20esimo è stato costretto a dare forfait per un leggero strappo, anche se in effetti quest’oggi il greco non era mai entrato in partita.
Vivarini effettua quindi il cambio inserendo Biasci al posto di Sounase dunque riproponendo il tridente offensivo. L’intento del mister era evidentemente quello di impensierire gli ospiti e indurli a diminuire l’intensità del pressing, magari abbassando la linea di difesa, ma in realtà la Gelbison non ha cambiato nulla continuando a mascherare il raggio d’azione di Curcio e dal ventesimo (appunto) anche quello di Biasci.
Proprio dopo un paio di minuti il Catanzaro trova il gol del vantaggio con una prodezza di Iemmello, che dal limite dell’area prova la botta col mancino, la palla colpisce il palo interno e poi si insacca alle spalle di D’Agostino. Il merito va però condiviso con il buon Vandeputte autore di una pregevolericonquista ai danni di Uliano in uscita.
Serviva un’invenzione per sbloccarla e i giallorossi in quanto a talento non sono secondi a nessuno. Gli ospiti non modificano il proprio assetto ma cercano solo di imprimere maggior velocità alle trame offensive che tuttavia impattano terribilmente contro la difesa giallorossa oggi guidata da capitan Martinelli in grande spolvero.
CAPITAN MARTINELLI
Partita di grande qualità e intensità per il capitano giallorosso che si propone costantemente per creare superiorità nella trequarti avversaria ed effettua una serie di recuperi e di anticipi davvero pregevoli che ne impreziosiscono la prestazione.
Probabilmente la partita oggi la si è vinta anche grazie a Martinelliche ha fatto pesare la propria autorevolezza. Quando le partite sono bloccate come lo era quella odierna, serve una scossa e quasi sempre arriva dagli uomini chiave. La capacità di uscire dalla linea di difesa con la palla al piede per proporsi al posto di Ghion (braccato a vista) è stata determinante per dare alla squadra nuove soluzioni offensive.Certamente diverse da quelle che gli ospiti potevano aver studiato a tavolino.
Alle solite millimetriche aperture per Vandeputte, che in linea d’aria si trova ad almeno 60 metri, Martinelli abbina qualche sontuoso recupero e poi parte palla al piede, una due tre volte. Finché non diventa una costante che costringe De Sanzo a far salire Papa (ecco dove nasce l’anomalia del ruolo accennata prima).
E se il buon Papa al 60esimo lo si vede andare in pressing solitario su Brighenti (il play ospite uscirà poco dopo perché stremato), capitan Martinelli si fa tutti e 90 i minuti di gioco conquistando anche un prezioso calcio di punizione dal limite al minuto 77 e sul 3-0 per le aquile. Monumentale.
SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’
La ripresa è iniziata con il Catanzaro deciso a chiudere i conti, cosa che peraltro è riuscita molto presto con l’ennesimo gol di Biasci.Più tardi arriverà anche la terza rete ad opera di Iemmello, agevolato però da una papera del portiere ospite. Ma il numero dei gol conta poco, ciò che appare disarmante (per gli avversari s’intende) è la capacità delle aquile di proporsi con giocate sempre diverse e di alta scuola. Senza soluzione di continuità.
Vandeputte schierato sulla corsia sinistra dal primo minuto serve palloni d’oro su calcio da fermo e su azione in movimento, poi taglia centralmente e poco importa se gli chiudono la possibilità per il tiro a giro. Per Jari non è un problema cercare il taglio in area di Curcio oppure Verna (giusto per dirne due che non siano sempre i soliti).
E poi ci sono Biasci e Iemmello, appunto! Pietro oggi poteva portarsi a casa il pallone se avesse alzato la palla di qualche centimetro nell’occasione in cui ha tentato lo scavetto. Ma a dirla tutta Iemmello poteva concludere almeno in altre tre occasioni e invece ha preferito dare l’assist vincente per Biasci oppure tentare l’appoggio per Curcio.
Persino Brighenti a un certo punto ha deciso di provarci uscendo dalla linea di difesa, tagliando centralmente e ricevendo il pallone di ritorno… indovina da chi? Sempre da Iemmello, peccato che Brighenti non abbia il piede educato perché la giocata meritava miglior sorte.
Il paragone con De Sena oppure Kyeremateng sarebbe ingeneroso, ma questo spiega perché il Catanzaro è primo in classifica mentre il Gelbison disputerà un buon campionato. D’altronde se hai un attaccante che ti viene incontro portandosi via due giocatori e poi riesce a imbeccare il compagno con passaggi filtranti verticali e in più sa fare pure gol… ma come lo vuoi fermare uno così?
E ovviamente Pietro non è il solo perché il tasso di pericolosità dei giallorossi s’impenna con la velocità e la tecnica di Biasci. Anche qui parliamo di un attaccante che per la piazza giallorossa è un patrimonio di assoluto spessore. Nel pieno della maturità, Tommaso si muove dentro e fuori, fraseggia corto rapidamente e con precisione, si propone sulla corsia esterna per la sovrapposizione, taglia in area ricevendo dai compagni (segno di intesa molto alta), vede la porta e la mette dentro. Questo è Tommaso Biasci: una seconda punta che ha già migliorato il proprio score di reti rispetto alla passata stagione. E siamo solo a un terzo del campionato!
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