21 Marzo 2023

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Catanzaro – Crotone 2-0: analisi tecnico/ tattica

scritto il: domenica, 06 Novembre 2022 - 19:27

Tempo di lettura: 6 minuti

Foto: Massimo Carlostella

Il Catanzaro consolida la leadership superando il Crotone al termine di una partita molto combattuta.

Vantaggio di Iemmello al termine del primo tempo, chiude i conti Curcio nella ripresa.

FORMAZIONI

Catanzaro 3-5-2: Fulignati, Scognamillo Brighenti Martinelli, Tentardini Sounas Ghion Verna Vandeputte, Iemmello Biasci. All. Vivarini.

Crotone 4-3-3: Branduani, Mogos Golemic Bove Calapai, Tribuzzi Petriccione Awua, Kargbo Gomez Chiricò. All. Lerda

AD MAIORA

La tensione accumulata durante la settimana l’ha fatta un po’ da padrone tant’è che l’arbitro è dovuto ricorrere spesso al cartellino e quasi sempre con l’obbiettivo di stemperare il clima acceso. L’unico giallo per fallo di gioco lo rimedia Brighenti per una trattenuta su Gomez.

Stadio gremito e squadre che si affrontano a viso aperto dimostrando tutta la bontà della posizione in classifica.

Parte forte, anzi fortissimo il Catanzaro che riesce a divorarsi almeno tre occasioni importanti. Inizia Iemmello che prova a beffare Branduani sul primo palo, ci prova anche Ghion dopo un’azione insistita sulla destra e doppio cross di Sounas e Vandeputte ma la difesa respinge, quindi è Biasci a centrare in pieno il palo facendo sussultare il pubblico sugli spalti. Il Crotone di mister Lerda accusa qualche iniziale difficoltà in fase di costruzione subendo la decisa aggressività dei padroni di casa che presidiano la zona centrale del campo intercettando numerosi passaggi e opponendo un’energica fase di interdizione che spinge Awua e Tribuzzi ad allargare la giocata in favore degli esterni d’attacco.Chiricò così inizia a muoversi verso l’interno giocando a palla coperta per dare ai compagni modo di risalire e alleggerire la pressione.

Se da un lato il Catanzaro fraseggia in velocità e trova numerosi corridoi aggredendo la trequarti avversaria, dall’altro il Crotone mostra muscoli e talento sfruttando la verticale sinistra con gli strappi di Kargbo felicemente imbeccato da Tribuzzi. La mossa a sorpresa sulla corsia sinistra è il movimento di Mogos che gioca terzino ma in realtà cuce la giocata dettando il primo passaggio per poi accentrarsi e allargarsi nuovamente eludendo così il ritorno di Vandeputte e quindi cercando di creare superiorità numerica. Addirittura proponendosi come attaccante aggiunto quando lo scacchiere tattico glielo consente.

Sul versante opposto Calapai guadagna il fondo più di Chiricò, che da par suo riesce a dare profondità controllando bene la sfera e innescando a più riprese Gomez. L’attaccante rossoblu intorno al 40esimo impegna severamente

Fulignati al termine di una giocata spettacolare che vede Mogos fuori area ricevere spalle alla porta. Il 14 del Crotone si alza la palla con il piede sinistro per poi colpirla di collo pieno col sinistro. Fulignati sventa e poi interviene suGomez che aveva raccolto la ribattuta.

Poco prima dello scadere il Catanzaro passa in vantaggio con una magnifica ripartenza che vede Biasci aprire la giocata a destra per l’accorrente Vandeputte che a sua volta piazza la sfera sul primo palo dove Iemmello è in agguato e anticipa Golemic infilando Branduani. Un gol capolavoro che complica i piani di Lerda.

Ad inizio ripresa il Crotone si fa sotto cercando di sfruttare il forte vento che soffia adesso alle sue spalle. Chiricò mette i brividi con due punizioni fotocopia che impegnano Fulignati ad un difficile intervento. In entrambi i casi nessuno degli avanti rossoblu riesce a spizzare di testa. Poco prima dell’ora di gioco Kargbo è costretto a lasciare il campo, al suo posto entra Vitale che realizza il gol del pari ma in posizione di offside. Nell’occasione la retroguardia giallorossa era stata un po’ ingenua, forse indecisa se buttar fuori la sfera per consentire le cure mediche a Iemmello dolorante a terra. Da un maldestro rinvio di Fulignati nasce il recupero di Calapai e quindi il cross in area per Vitale che di testa la mette dentro. Tutto inutile, il guardalinee segnala l’offside.

Lo scampato pericolo induce Vivarini ad effettuare il primo cambio, entra il solo Curcio al posto di Biasci ed è proprio l’ex Foggia a segnare il raddoppio dei giallorossi. Ripartenza micidiale dei giallorossi con Vandeputte che consegna la sfera a Verna e corre all’impazzata sulla corsia, l’8 giallorosso infila di prima il corridoio mentre Curcio segue l’azione si accentra e riceve. In scivolata e di prima intenzione Curcio realizza il 2-0 che taglia le gambe agli ospiti e certifica una volta per tutte la bontà della panchina giallorossa.

Lo stesso non può dirsi del Crotone che spreca una delle tre finestre utili per i cambi richiamando in panchina Rojas dopo una decina di minuti dal suo ingresso in campo. Va un po’ meglio con l’ingresso di Vitale e Bernardotto che si muovono bene, quest’ultimo ha anche modo di concludere da buona posizione ma senza inquadrare lo specchio della porta.

BENZINA E MINERALE

…per battere il Catanzaro ci vuol la nazionale. Recitava così un vecchio coro della tifoseria giallorossa che oggi non teme davvero nessuno. Nonostante qualcuno si prodighi per cercare sempre il pelo nell’uovo, risulta davvero complicato trovare un difetto o un punto debole all’organico di mister Vivarini, che anche oggi si conferma lucido nelle proprie scelte, convinto sulle sue posizioni.

Ed il Catanzaro è a tutti gli effetti la squadra da battere. Impressionante il ritmo gara impresso nella prima mezz’ora, strabiliante il tasso tecnico della rosa che si regala una circolazione della palla accademica e giocate sempre al limite della fattibilità. Il ritorno di Situm e Bombagi non può che favorire una miglior distribuzione delle energie fisiche e mentali che hanno messo sotto torchio due come Sounas e Vandeputte.

Prendiamo il greco ad esempio, oggi con Petriccione basso davanti la difesa e la posizione ibrida di Chiricò non era per nulla facile giocare fra le linee eppure Sounas è stato determinante, anche in occasione del vantaggio quando si è costruito un’autostrada anche se poi l’evoluzione della giocata ha premiato l’inserimento di Iemmello. L’apertura millimetrica di Biasci per Jari è un invito a nozze, quasi uno scherzo alzare la testa e cercare il movimento di Iemmello che anticipa Golumovic e si fionda sul primo palo dove un attaccante cerca lo spazio per concludere. Tutto molto bello (cit. Pizzul).

MODULI A CONFRONTO

Il 4-3-3 di mister Lerda è molto ben congeniato e non sorprende la posizione in classifica dei pitagorici, che vantano un organico di assoluto spessore. Se in difesa spiccano i centimetri di Golumic, in attacco Gomez non è da meno. In mezzo al campo Awua e Tribuzzi hanno lo stesso ruolo ma con compiti diversi. Più votato al possesso e all’imbeccata Awua, decisamente più roccioso e corsaro Tribuzzi.

L’assetto tattico premia la capacità degli esterni d’attacco di muoversi in modo da favorire la giocata sulle corsie laterali ingaggiando duelli molto interessanti dove fisico e gamba non mancano. A destra Chiricò rientra e scala di posizione favorendo l’affondo di Calapai, mentre a sinistra Tribuzzi e Kargbo giocano dritto per dritto mettendo non qualche apprensione all’asse Martinelli Vandeputte che con il supporto di Verna rimedia bene in quasi tutte le situazioni di gioco.

Meno lucida invece la costruzione dal basso che spesso viene by-passata con lanci lunghi sugli esterni (talvolta ben calibrati). Su questo aspetto si potrebbe aprire un infinito dibattito che preferiamo lasciare ad altri, quel che il campo ha detto è che la difesa rossoblu ha fatto molta più fatica ad uscire rispetto alla difesa giallorossa. Il motivo sta nella numerosità degli interpreti e nei rispettivi movimenti.

La trasmissione spiccatamente verticale del Crotone costringe a giocare spalle alla porta senza aver la possibilità di vedere il movimento dei compagni, talvolta la giocata a memoria sorprende proprio chi non dovrebbe stupirsi di ricevere palla. Il Catanzaro invece costruisce dando respiro alla manovra, con triangoli corti che fanno viaggiare la palla a zig-zag fra le linee avversarie finché non si trova l’apertura che possa mettere gli esterni in condizione di crossare in area.

Se da un lato il 4-3-3 ha una naturale propensione alla giocata sulle corsie laterali sfruttando le classiche sovrapposizioni, il 3-5-2 di Vivarini non disdegna l’attacco per vie centrali. Oggi c’era meno spazio di manovra per aver deciso la gara.

IEMMELLO FA LA DIFFERENZA

Gomez ha avuto due occasioni d’oro e non le ha sfruttate, Iemmello ha fallito la prima ma non la seconda. La differenza è tutta qui? Nossignori, un giocatore come Iemmello fa la differenza perché gioca con la maglia della suacittà e oggi lo possiamo considerare il giocatore più altamente rappresentativo che si possa trovare in Calabria. Questo connubio di attaccamento alla maglia e senso di responsabilità (viste le altissime aspettative della tifoseria giallorossa) hanno trasformato Pietro come calciatore e come uomo.

Tecnica da una categoria e mezzo superiore (cit. Lavigna) e personalità fuori dal comune che lo porta a masticare amaro quando la difesa rossoblu la mette sempre e solo sul piano fisico oppure quando Branduani gli respinge la palla da due metri. Eppure Iemmello non si scompone, non cambia atteggiamento e si fa trovare pronto quando Vandeputte gli mette la palla sul primo palo. Facile pensare che quel gol lo avrebbero realizzato molti altri giocatori, più difficile ammettere che i compagni cercano Pietro perché è un punto di riferimento. E non solo per questioni tattiche.

Qualche tifoso (molto pochi a dire il vero) ancora si lascia andare a giudizi affrettati percependo in alcuni frangenti quasi un atteggiamento di supponenza del numero 9 giallorosso. Non è così. Un attaccante ha la responsabilità di fare gol, di far salire la squadra, di ripiegare e contrastare, di motivare i compagni nella fase di pressing, di distribuire palloni rinunciando a propositi egoistici.

Senza Pietro questa squadra sarebbe comunque molto valida e magari starebbe in testa alla classifica, forse. Ma avrebbe un’altra anima, un’altra fisionomia e quasi sicuramente un appeal con l’ambiente per lo più professionale. Iemmello è cuore e grinta, per questi colori ha già fatto tanto e non è per nulla sazio.

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