27 Marzo 2023

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Catanzaro- Viterbese 3-2: analisi tecnico/ tattica

scritto il: sabato, 15 Ottobre 2022 - 21:02

Tempo di lettura: 3 minuti

Foto: Massimo Carlostella

Il Catanzaro vince anche contro la Viterbese, ma è servita una strigliata nello spogliatoio e la verve dei nuovi entrati.  Cianci e Curcio ribaltano il risultato.

FORMAZIONI

Catanzaro 3-5-2: Fulignati,Scognamillo Brighenti Martinelli, Tentardini SounasGhion Verna Vandeputte, Biasci Iemmello. All. Vivarini.

Viterbese 3-4-1-2: Fumagalli, Ricci Monteaguo Semenzato, Rodio ArdeisMegealtis Nesta, Mungo, Polidori  Marotta. All. Filippi

IL GIORNO E LA NOTTE

La brutta parentesi di Cerignola sembrava ormai alle spalle e invece il Catanzaro ci è ricascato. Nei primi 45 minuti i giallorossi hanno soltanto accennato a quello che è il loro potenziale, ma di fatto hanno fatto vedere ben poco calando progressivamente di intensità.

È Sounas ad aprire le danze dopo nemmeno 1 minuto di gioco. Bellissimo spunto di Tentardini sulla corsia sinistra che manda in bambola Ricci, l’esterno giallorosso dalla linea di fondo alza la testa e vede il compagno che di prima intenzione infila l’incolpevole portiere ospite.

Insomma sembra che sia appena iniziata un’altra giornata di bel gioco, cattiveria agonistica, conclusioni verso lo specchio della porta, bla bla bla… macché! Il gol di Sounasha l’effetto contrario. La fame di successo dei giallorossi sembra improvvisamente anestetizzata, forse si pensava di aver chiuso la pratica Viterbese con 1 ora e mezza di anticipo.

Ne vien fuori così una prestazione opaca, condita da alleggerimenti sbagliati, poca concentrazione e smargiassate tecnicheche lasciano il tempo che trovano.La Viterbese non sarà una corazzata, ma davanti sa dire la sua con Marotta Polidori e Mungo, mica tre qualsiasi.

La Viterbese gioca a specchio, Megealitis gira davanti la difesa ed è proprio lui a far salire la linea dei difensori un po’ alla volta, mentre Andreis prova qualche incursione in campo aperto con il compito di portar via Verna. Per un Marotta che viene incontro, c’è un Mungo che si inserisce fra le linee e gioca nello stretto aprendo gli spazi per Polidori. Bello e agonisticamente molto valido il duello con Brighenti.

Non c’è nulla di trascendentale nel sistema di gioco degli ospiti. Non si cerca la supremazia a centrocampo ma solo l‘intensità e la reattività, proprio le armi che servono per recuperare qualche buon pallone. L’intervento in scivolata di Marotta su Martinelli vale il prezzo del biglietto… per gli ospiti s’intende. Sono appena un paio e festeggiano l’insperata rete del pareggio che arriva tutto sommato meritatamente per gli uomini di Filippi.

Nel chiuso dello spogliatoio succede qualcosa. Vivarini e Foresti sembrano indiavolati, ne hanno più loro che gli undici in campo. Inizia la ripresa e se vogliamo anche una nuova partita.

Il Catanzaro scende in campo con un altro piglio, un’altra determinazione ma sugli sviluppi di un corner Monteagudo pesca il jolly da fuori area. Il Catanzaro accusa un attimo di sbandamento, che può costar caro quando na manciata di minuti più tardi Marotta viene lanciato in contropiede e Scognamillo interviene in scivolata arpionando il pallone.

Filippi ordina ai suoi di abbassarsi, vuole tornare a casa con almeno un punto ma Vivarini ha già deciso i cambi che daranno una scossa alla squadra. Cianci e Pontisso rilevano Biasci e Ghion, due che hanno giocato sempre e che probabilmente avevano bisogno di tirare un po’ il fiato.

La panchina dei giallorossi ha tanti elementi di qualità, ma la fame di gol e vittoria di Cianci si taglia fette e così il buon Pietro non si fa pregare e sigla immediatamente il 2-2. Prima colpisce di testa impegnando Fumagalli poi raccoglie la ribattuta e spara un missile con tutta la forza che ha in corpo. Per lui è il gol della liberazione che lo spinge a una corsa a perdifiato sotto la curva.

Pietro è una furia, continui strappi al servizio della squadra che adesso ha una mezz’ora abbondante per rimettere le cose in ordine. Sulla mediana Pontisso detta i ritmi chiamando i compagni a muoversi con maggior sollecitudine.  L’assedio al fortino andrà avanti a lungo e metterà in risalto soprattutto le qualità di Fumagalli che alla fine è costretto a capitolare a pochi minuti dal 90esimo sul colpo di testa di Curcio, che colpisce da dentro l’area piccola con grande libertà.

Molto positiva la prova di Katseris, subentrato a Tentardini a 20 dalla fine. Il talentuoso numero 77 giallorosso fa ciò che vuole sulla corsia destra, addirittura con qualche gesto tecnico mica da ridere. Un esordio (escludendo i 5 minuti di Andria) notevole che il giovane talento ha sicuramente voglia di bissare già dal prossimo impegno.

PANCHINA LUNGA, ROTAZIONE CORTA

L’approccio al match non è piaciuto a nessuno, ma l’epilogo con la squadra unita a festeggiare sotto la curva la dice lunga sul momento che stanno vivendo i giallorossi.

Sostituire i giocatori nella prima frazione di gioco sembra quasi una punizione e bene ha fatto Vivarini a tenere lo stesso undici anche a inizio ripresa proprio per dare un senso di responsabilità collettivo e non invece un comodo alibi a chi era sotto tono.

Con l’innesto di Pontisso e Cianci il Catanzaro ha cambiato volto e fatto sua la partita e anche questo è un merito dell’allenatore, che tuttavia in futuro dovrà iniziare a valutare una maggior rotazione degli undici che scendono in campo vista la voglia di giocare e la grinta di chi ad oggi parte dalla panchina.

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