8 Giugno 2023

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Audace Cerignola – Catanzaro 2-2: le pagelle

scritto il: lunedì, 19 Settembre 2022 - 08:30

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Fulignati 6,5 – Reattivo nelle occasioni in cui è chiamato in causa dai calciatori di casa, non ha alcun problema a sbrigarel’ordinaria amministrazione. Nessuna colpa sulle due reti subite: anzi, prima della seconda, è abilissimo a respingere la conclusione di testa, da distanza ravvicinata, di Coccia, poi bravo nel tap-in. Affidabile.

Martinelli 5,5 – Perde completamente di vista l’avversario Malcore nell’azione che conduce l‘Audace Cerignola al goal del pareggio. Nel proseguimento della sfida, non commette altri gravi errori, ma è piuttosto impreciso nei lanci ad ampio respiro. Un suo buon cross, in avvio di ripresa, non è sfruttato da Pietro Iemmello. Distratto.

Brighenti 6,75 – Riesce a mantenere alta l’attenzione per tutta la sfida, a costo di usare talvolta le maniere forti. Fra l’altro, è suo l’assist per Biasci che vale il momentaneo vantaggio. Concentrato.

Scognamillo 5,5 – Prova sovente a partecipare alla manovra offensiva, ma con pochissima qualità, e dunque con scarsa efficacia. Del resto, si tratta di un difensore centrale, che si fa sentire quando si tratta di contenere… ma sembra fuori posizione nella circostanza in cui la squadra di casa realizza il punto del temporaneo vantaggio. Svagato.

Šitum5,5 – Qualche buona iniziativa nel primo tempo, con una addirittura da applausi a scena aperta. Nella ripresa, invece, non propone alcuno spunto degno di rilievo. Effimero.

Sounas 5 – Forse stanco, non riesce a muoversi con la sagacia tattica che gli è consueta, al punto che il reparto d’attacco finisce per risultare troppo distante da quello mediano. In leggera sofferenza anche nei compiti di mezzala, nella fase di non possesso. Modesto.

Ghion 5,5 –Giostra benino nella prima frazione, distribuendo rapidamente il pallone, proponendosi più volte come valida soluzione per i compagni e schermando adeguatamente il pacchetto arretrato. Si spegne nella seconda parte di gara, durante la quale sembra limitarsi al classico compitino. Timido.

Verna 5,25– Certamente generoso, ma poco lucido sia nell’interdizione, in fase di contenimento, sia nei passaggi, in quella opposta.Grigio.

Vandeputte4,5 – La peggiore prestazione da quando indossa la casacca del Catanzaro. Nessuna iniziativa degna del suo estro e della sua classe, diverse scelte sbagliate (da una scaturisce anche un cartellino giallo), e pallone, quando ricevuto, scaricato all’indietro in favore di un compagno vicinoo banalmente regalato agli avversari. In difficoltà anche durante il non possesso, per altro dividendo con Scognamillo la responsabilità per la seconda marcatura subita. Si riprende leggermente soltanto nel convulso e rabbioso finale, ma da un calciatore come Jari è lecito attendersi di più. Molto di più. Spento.

Iemmello 4,5 – Per larghi tratti della sua partita, che dura poco più di un’ora, addirittura irritante per la sua svogliatezza e per la sua superficialità. Al minuto 50, è gravemente in ritardo su un cross di Martinelli proveniente da destra. Indolente.

Biasci 6 – Realizza il punto del momentaneo vantaggio, dopo poco più di dieci minuti, e almeno nel primo tempo s’impegna per cercare di accorciare le distanze fra centrocampo e attacco, pur trovando poca se non nessuna collaborazione nel compagno di reparto o da Vandeputte sul settore mancino. Scompare dal campo nella ripresa, durante la quale è sostituito da Curcio, ma resta uno dei pochi a non meritare la bocciatura.Soddisfacente.

Welbeck, (dal 62’)4,5 – Sostituisce Verna, e in ragione di piedi decisamente poco educati getta alle ortiche, con due passaggi completamente fuori misura, altrettante occasioni potenziali. In palese affanno anche nel lavoro di interdizione. Approssimativo.

Bombagi (dal 62’) 5 – Rileva Sounas, ma non riesce in alcun modo a incidere sul match. Qualche tentativo di giocata individuale è facilmente frustrato.Oscuro.

Cianci (dal 62’) 5,5 – Subentra a Iemmello, ma pur mettendoci volontà e impegno, combina pochino. Un tiro alle stelle su calcio di punizione ed altro debole, da buona posizione, facile preda del portiere di casa. Fumoso.

Curcio (dal 70’) 6 – Avvicenda Biasci, e per circa un quarto d’ora è un fantasma che vaga sul terreno di gioco, sovente stretto fra le maglie degli attenti difensori locali. Risorge nel finale di gara, quando prima impegna il portiere di casa con un buon tiro dal limite, e poi serve a Pontisso l’assist per il goal del pareggio. Prezioso.

Pontisso (dall’82’) 6,25 – All’esordio con la maglia delle Aquile, al posto di Ghion, finisce per toccare, nel suo breve spezzone di partita, due palloni. Il primo è un passaggio sbagliato. Il secondo, invece, è quello che vale la rete del pareggio, quando ormai la sconfitta sembrava inevitabile. Decisivo.

Vincenzo Vivarini 5,5 – Ripropone la stessa formazione che quattro giorni prima ha sconfitto sonoramente il Latina. Purtroppo, sui terreni sintetici, come quello di Cerignola, il calcio non è lo stesso sport che si può ammirare sulle superfici in erba. Il pallone assume altra velocità, talvolta i rimbalzi sono irregolari. Un’autentica insidia, quindi, per altro segnalata proprio dal tecnico nel precampionato. Sia chiaro: l’impianto nel quale la matricola pugliese disputa le sue gare interne non può rappresentare un’esimente per la brutta prestazione offerta dal Catanzaro, ma è sicuramente un’attenuante. Tutte le squadre che hanno nella tecnica il loro punto di forza incontrano difficoltà nell’esprimersi su quei terreni, specie quando molto stretti. Con questa doverosa premessa, le Aquile, come accennato, non si son rese protagoniste di una buona gara. Diversi calciatori son stati ben sotto i loro normali standard di rendimento, con conseguenti lacune negli schemi tanto cari al Mister abruzzese. In particolare, un’eccessiva distanza fra il reparto mediano e quello d’attacco che né Sounas, prima, né Bombagi, dopo, son stati in grado di colmare. Naturalmente, l’ingresso proprio di Bombagi, così come quello di Cianci al posto di un indolente Iemmello, sono apparse decisioni corrette. Fin troppo scontato come l’allenatore volesse cambiare non tanto calciatori in cattiva giornata, quanto il settore centrale della formazione. In quest’ottica, che è corretta, non si comprende, però, la sostituzione di Verna con Welbeck, elemento dalla buona corsa, ma dai piedi tutt’altro che raffinati. È possibile che il contributo di Pontisso, interditore con maggiore qualità, sarebbe stato preferibile. In ogni modo, la storia non si fa con i se: piuttosto, altro aspetto da considerare è quello dell’umiltà. Il Catanzaro è una squadra fortissima: non ci sono dubbi su questo. Nondimeno, ancorché consapevole della propria forza, non deve specchiarsi in essa, pensando di poter tagliare a fettine ogni avversaria in qualsiasi momento. Deve mantenersi umile, appunto. Quando occorre, lottare con il coltello fra i denti, e sempre mantenendo il massimo rispetto per i calciatori che si hanno di fronte. Il finale di gara, dopo il punto dell’1-2, quando le Aquile, finalmente, hanno finito di usare il fioretto, passando alla sciabola, è stata una piacevole sorpresa, ma rischia di poter diventare anche un rimpianto per non aver giocato con quella determinazione, con quella cattiveria agonistica, fin dal primo minuto. Proprio con umiltà. Ed è compito del Mister trasmetterla alla squadra. Rimandato.

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