Questo dannato covid ha tolto il pubblico dagli stadi, ma non la passione per la propria squadra del cuore. Immaginate oggi cosa sarebbe stato il “Ceravolo” con la presenza del pubblico a pieno regime in vista dei play Off. Sarebbe stato un concentrato di grande passione e di grande affluenza come se ne vedono pochi anche in Serie B.
Dal 2 giugno le porte degli stadi potrebbero riaprirsi con un massimo di 1.000 unità, non sono nulla ma sicuramente è un primo passo verso il tanto desiderato ritorno alla normalità.
Il “Ceravolo” è pronto ad accoglierli anche grazie al lavoro dei suoi steward, figura introdotta negli stadi italiani dal decreto ministeriale dell’ 8 agosto 2007 che prevede la loro presenze in tutti gli stadi con una capienza superiore ai 7.500 spettatori.
Le società di calcio impiegano un numero di steward non inferiore al rapporto di 1 ogni 150 spettatori effettivi, o di 1 ogni 250 spettatori in base alla capienza dell’impianto prevedendo un’adeguata aliquota di personale di sesso femminile.
La loro mansione è di fatto diventata indispensabili per garantire una serie di misure di sicurezza affinchè ogni evento possa svolgersi nella massima sicurezza.
Andiamo allora a conoscere da vicino chi sono gli steward che rendono lo stadio “Ceravolo” un luogo sicuro.
Responsabile alla sicurezza, Geom. Luigi Rotundo, coordinatore Lello Ferrelli, coadiuvato dai responsabili delle unità: Pietro Giampà, Orlando Scalzo, Raffaele Talarico, Francesco Frandina, Vincenzo Barone, Francesco Leone, Gianfranco Cacia e Ivan Pontiero.
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