Antonio Calabro da Galatina, 44 anni è il nuovo allenatore delle Aquile raccoglie la pesante eredità di Gaetano Auteri, un maestro della panchina, pluri vincitore di diversi campionati ma che a Catanzaro, per un verso o per l’altro non ha potuto lasciare il suo marchio vincente.
Le ambizioni delle Aquile ripartono quindi da un allenatore giovane e tecnicamente preparato con alle spalle 2 promozioni in Serie D, 1 promozione in Serie C e 2 Coppe Italia Dilettanti e una esperienza in Serie B sulla panchina del Carpi. Un curriculum che a diversi catanzaresi non piace, è inutile nasconderlo Calabro è arrivato tra i mugugni di chi avrebbe preferito alla guida tecnica un allenatore esperto e navigato. Insomma per alcuni è già bocciato, noi invece crediamo che ha la stoffa dell’allenatore giusto al posto giusto nel periodo giusto. Ma i pregiudizi di alcuni trovano le porte sbarrate nella stessa e gloriosa Storia dell’U.S. Catanzaro che forse non tutti sanno che le 11 promozioni ottenute sul campo (al netto di riammissioni e ripescaggi) sono sempre arrivate con allenatori, eccezion fatta per G.B. Fabbri, che non avevano un curriculum da far tremare i polsi, anzi 5 di loro hanno ottenuto la consacrazione proprio alla guida delle Aquile.
Ma prima di ripercorrere la storia degli allenatori che hanno vinto sulla panchina del Catanzaro vogliamo ricordare l’allenatore che con le Aquile ha ottenuto il miglior piazzamento in Serie A, Bruno Pace nel campionato 1981-82 si classificò al settimo posto ed arrivò al Catanzaro direttamente dalla C2 dove aveva vinto il campionato alla guida del Modena.

Géza Kertész: campionato 1931-32 promosso in Serie B – 37 Anni
Arrivò a Catanzaro con la fama di un rivoluzionario dei moduli di gioco, un precursore del calcio moderno ed è colui che prima di Helenio Herrera introdusse i ritiri precampionato per le squadre italiane, contribuendo in maniera importante a sviluppare la figura del Mister. Fu a lungo corteggiato dall’allora presidente giallorosso Enrico Talamo malgrado avesse alle spalle due soli successi entrambi in Seconda Divisione (nel 1925-26 sulla panchina dello Spezia e 1926-27 sulla panchina della Carrarese) aveva la stoffa per diventare un grande della panchina, ed infatti la sua consacrazione è sulla panchina del Catanzaro nel campionato 1931-32 dove all’età di 37 anni ottiene la promozione in Serie B che sarà anche la prima per il club giallorosso.

Cesare Migliorini: campionato 1935-36 promosso in Serie B – 34 Anni
E’ l’allenatore più giovane arrivato al successo sulla panchina del Catanzaro e con lui sia apre un lungo periodo di ben 40 anni con allenatori che il primo successo della carriera lo hanno ottenuto proprio sulla panchina delle Aquile. La sua carriera prima di approdare a Catanzaro è un autentico dalle stelle alle stalle in particolare sulla panchina del Perugia dove nel 1933-34 vince il campionato di Serie B ma perde le finali per la promozione in Serie A mentre l’anno successivo retrocede addirittura in Serie C. Passa al Catanzaro e sulla panchina delle Aquile raccoglie il primo successo in carriera con la promozione in Serie B.

Orlando Tognotti: campionato 1952-53 promosso in Serie C e vince il titolo di campiona d’Italia di V Serie – 48 anni
Arriva sui Tre Colli quasi a fine carriera e con un curriculum di basso profilo tranne una brevissima esperienza sulla panchina della Lazio. A Catanzaro raccoglie i suoi primi ed unici successi della carriera di allenatore vincendo il campionato di Serie D nel 1952-53 con annesso titolo di Campione d’Italia di V Serie.

Pietro Pasinati (detto Piero): campionato 1958-59 promosso in Serie B – 48 anni.
Un importante carriera da calciatore alle spalle con ben 11 presenze e 5 reti nella nazionale di Vittorio Pozzo sono il suo biglietto da visita all’arrivo a Catanzaro che fanno da contraltare ad una carriera da allenatore per nulla entusiasmante. Ma la gloria per l’ex Azzurro di Trieste arriva sulla panchina delle Aquile nel campionato 1958-59 dove al termine conquista la promozione in Serie B

Gianni Seghedoni: campionato 1970-71 promosso in Serie A – 38 anni
E’ il primo allenatore ad aver conquistato la promozione in Serie A sulla panchina del Catanzaro, al termine della stagione 1970-71. 38 anni ma ne dimostrava almeno 20 in più dal carattere rude tanto da meritarsi la fama di “Sergente di ferro” resa ancora più popolare con il successo sulla panchina delle Aquile. Il primo della sua carriera.

Gianni Di Marzio: campionato 1975-76 promosso in Serie A – 35 anni
Seconda promozione in Serie A per le Aquile e per la seconda volta si fa centro con un allenatore al suo primo successo in carriera. Come allenatore subentrò in un primo momento ad Arnaldo Sentimenti alla guida dell’Internapoli debuttando nell’allora Serie C nell’1-1 contro il Chieti,
Passò poi alla Nocerina, dove fu al centro di polemiche con il locale ambiente sportivo, alla Juve Stabia e al Brindisi, dove sostituì Luis Vinicio. . Nell’estate del 1974 arriva alla corte di Ceravolo disputando una brillante stagione che culminerà con lo spareggio perso per la promozione in Serie A. Nella stagione successiva la consacrazione con la conquista della massima serie.

Giorgio Sereni: campionato 1977-78 promosso in Serie A – 42 anni
Inizia nel 1969 con il Venezia sesto in Serie C1. Per due anni farà poi l’allenatore in seconda alla Reggiana prima di accettare la guida del Parma portato nella stagione 1972-1973 in Serie B giungendo capolista del proprio girone. L’anno dopo lo stesso Parma arriva quinto fra i cadetti e l’entusiasmo nell’ambiente parmigiano è notevole perché si può cercare il doppio salto verso la Serie A La stagione 1974-75 si rivela però molto triste in quanto verrà prima esonerato dai ducali e anche squalificato per due anni a seguito di un tentativo di combine.
La riscossa personale avviene con la promozione in Serie A ottenuta con il Catanzaro nella stagione 1977-78

Giovan Battista Fabbri: campionato 1984-85 promosso in Serie B – 58 anni
Dopo l’esordio a Varese, guida le giovanili di Torino, SPAL (dove siede a più riprese sulla panchina della prima squadra, lanciando il giovane Fabio Capello .
In seguito allena la Sangiovannese , in Serie C , e prosegue sulle panchine di Giulianova , dove sfiora la Serie B chiudendo il campionato di C al 2º posto, e Livorno : in Toscana non conclude la stagione, a causa di attriti con la dirigenza, che voleva imporre a Fabbri la formazione. Nel 1974 siede sulla panchina del Piacenza , con cui vince il campionato di Serie C ma non riesce a ottenere la salvezza in quello cadetto, a causa di carenze di organico e un filotto di cinque sconfitte consecutive nel finale di stagione.
Lasciata Piacenza, viene ingaggiato dal presidente del Vicenza In Veneto Fabbri ottiene il rilancio personale, potendo contare anche su un giovane Paolo Rossi nelle file della formazione berica. Proprio a Fabbri è attribuita l’intuizione di avere spostato il futuro Pablito dal ruolo di ala destra a quello di centravanti a causa della contingente mancanza di un centrattacco in squadra. Con il Lanerossi conquistò nell’arco di due anni una promozione in Serie A e quindi nel 1977-78 uno storico secondo posto nella massima serie alle spalle della Juventus . Al termine di quella stagione Fabbri vinse il prestigioso riconoscimento del Seminatore D’Oro come migliore allenatore italiano dell’anno.
Nella stagione successiva , complici le cessioni di Roberto Filippi e Giuseppe Lelj , il Vicenza retrocede in Serie B mostrando solo a sprazzi il gioco spettacolare esibito nelle annate precedenti. Si trasferisce quindi sulla panchina dell’Ascoli , che porta al quinto posto in campionato (poi divenuto quarto per via dello Scandalo Totonero), massimo traguardo raggiunto dal club marchigiano nella sua storia. Ha inoltre allenato in Serie A anche il Cesena (dove è stato esonerato, complici cattivi risultati e l’ostilità dell’ambiente) e il Catania , con un intermezzo alla Reggiana in Serie B: in tutti e tre i casi le squadre retrocedono a fine stagione.
Nel 1984 riparte dalla Serie C1 , alla guida del Catanzaro con cui ottiene la promozione nella serie cadetta al termine della stagione 1984-85 . E’ l’allenatore più anziano a conquistare una promozione sulla panchina del Catanzaro.

Claudio Tobia: campionato 1986-87 promosso in serie B – 43 anni
Arriva a Catanzaro con il soprannome del “cinghiale” e con un palmares di successi in Serie D alla guida di Frattese e Casertana ottiene la promozione in Serie C2 mentre sulla panchina dell Reggina viene promosso in Serie C1. Categoria in cui si ripete con le Aquile nella stagione del ritorno di Massimo Palanca in maglia giallorossa conquistando la Serie B.

Piero Braglia: campionato 2003-04 promosso in Serie B – 48 anni
Un passato da calciatore di tutto rispetto, soprattutto con una lunga militanza ricca di successi nelle file del Catanzaro con 142 presenze e 4 reti.
In giallorosso ci ritorna da allenatore nella stagione 2003-04 con un solo successo alle spalle ottenuto alla guida del Montevarchi promosso in C1 mentre nel 1990-91 aveva vinto il campionato Interregionale alla guida della Colligiana perdendo gli spareggi per la promozione. Sulle panchina delle Aquila Piero Braglia ottiene in sui primo successo nei professionisti aprendo una carriera da allenatore di tutto rispetto.

Francesco Cozza: campionato 2011-12 promosso in Serie C1 – 37 anni
Nel giugno 2010 va alla Reggina nelle vesti di collaboratore tecnico dell’allenatore Gianluca Atzori . Nell’estate 2011 ottiene il suo primo ingaggio da allenatore, per il Catanzaro centrando la promozione in Lega Pro Prima Divisione.

Non sempre i grandi nomi fanno la differenza,tanti allenatori giovani hanno fatto carriera nel tempo,un nome in particolare, De Zerbi del Sassuolo,chi avrebbe mai scommesso su di lui ? Ha espresso gioco e competenze. Perchè il Presidente del Sassuolo lo ha ingaggiato ? E perchè non avrebbe dovuto essendo un giovane emergente ? Eppure ha rischiato….ha creduto ed ha avuto le sue soddisfazioni. Pirlo adesso allenerà la Juventus,perchè la Società non dovrebbe credere in lui ? Eppure gli è stato fatto un contratto biennale,e alla Juventus non sono degli sprovveduti,evidentemente hanno visto bene,è stato un grande campione ed ha vinto tutto,però da allenatore come sarà ? Per me un vincente,certo sarà difficile perchè in squadra ci sono campioni ma nonostante tutto la Dirigenza crede in lui e sicuramente avrà gli appoggi giusti. Noi a Catanzaro , perchè non dobbiamo avere fiducia ? Tutto questo pessimismo non lo vedo,anche perchè è già incominciata l’era di Mister Calabro,ha già chiesto 3 forti difensori,quindi incominciamo a sistemare la difesa e chi ben comincia è a metà dell’opera,il campo ci darà ragione o torto? Vedremo.